domenica 20 settembre 2009

APPENNINO. - Sistema montuoso

APPENNINO. - Sistema montuoso (detto an­che gli Appennini) che dal limite più settentr., convenzionalmente fissato nel colle di Cadibona, si sviluppa lungo tutta la penisola italiana fino alla Calabria e alla Sicilia per c. 1500 km. Il siste­ma si divide in tre grandi sezioni: Settentrionale, Centrale e Meridionale, con ulteriori suddivi­sioni. La parte rivolta verso l'Adriatico ha pen­denza dolce, con rare e brevi valli tagliate nel senso longitudinale; ì fiumi su quel versante sono poveri di acque, dal corso breve e tortuo­so, quasi asciutti d'estate.

Il fianco dell'APPENNINO ri­volto al Tirreno appare invece ripido, solcato da valli longitudinali nelle quali scorrono i fiu­mi maggiori: l'Arno, il Tevere, il Garigliano. Per la natura delle rocce che costituiscono l'A. so­no in esso frequenti le frane, gli incavi e le gf'ot­te che assorbono acque piovane e le traspor­tano, per via sotterranea, al mare. Le acque po­tabili, scarse sui monti, abbondano invece in polle e sorgenti alla loro base e danno origine a fiumi quali il Volturno, il Pescara e la Ne­ra.

Nell'APPENNINO Settentr., le maggiori cime sono quelle del M. Cusna (2121 m.) e del M. Cimone (2163 m.). Nel subappennino toscano la vetta più elevata è quella del M. Amiata (1734 m.), da cui partono numerose ramificazioni (Monti di Siena, di Volterra, di Radicofani, del Chianti, di Viterbo).

L'APPENNINO Centr. si suddivide in umbro-marchigiano e abruzzese. Nel primo tratto tro­viamo il M. Vettore (2478). Nel tratto abruzze­se si trovano il Gran Sasso d'Italia elevato fino a 2914 in. (Corno Grande) e la Maiella che rag­giunge i 2795 m. (M. Amaro).

L'APPENNINO Merid. si di­vide nei tratti napoletano e calabrese, ed ha le maggiori cime nella Serra Dolcedorme (2271 metri) e nel monte Pollino (2248 m.). Dal primo tratto si dipartono verso l'Adriatico molti contrafforti che terminano nel piano della Capitanata, dove sorge il massiccio del Gargano detto « lo sperone d'Italia », e do­ve pure si estende il Tavoliere delle Puglie. Ver­so il Tirreno si sporgono i monti di Benevento e di Avellino, nella pianura campana. Il trat­to calabrese ha le Serre, l'Aspromonte e la sel­vosa Sila, altipiani fra i golfi di Taranto e Squillace (cime più elevate: Batte Donato (1929 metri), e M. Pecoraro nelle Serre (1420 m.).

L'APPENNINO siculo comprende i M. Peloritani, i Nebrodi e le Madonie. Per i caratteri suoi propri l'A. è del tut­to diverso dal sistema delle Alpi, poiché manca di cime di tale altezza da conservare nevi eterne e ghiacciai: le sue vette tendono a prendere for­me arrotondate, ciò che conferisce al paesag­gio montano un aspetto dolce e uniforme.

In generale l'APPENNINO si presenta scarso di vegetazione e caratterizzato da rocce di natura vulcanica che in alcuni casi si rialzano a cono (Vesuvio, Etna, Stromboli). Nell'Alta Toscana i monti sono co­perti di foreste fitte e quasi selvagge, in con­trasto con la dolcezza dei colli.

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