Atlantide, isola favolosa di cui parla per la prima volta Platone nel Timeo e nel Crizia. Secondo Platone (Crizia) il nome del potente regno derivava da Atlante, figlio di Posidone e di Clito, figlia di Evenor e di Leucippe, primi abitanti dell'isola. Il paese, ricco e fertile, era popolato da animali di ogni sorta, produceva piante alimentari e fruttifere e racchiudeva nel sottosuolo i più preziosi metalli, fra cui l'oricalco.
In quest'isola era stato fondato un regno grande e meraviglioso (Timeo) comprendente altre isole e parte del continente, fra cui la Libia fino all'Egitto e l'Europa fino al Mar Tirreno. Questa potenza tentò di asservire a sé tutti i territori che si trovavano dall'altra parte del mondo. Allora Atene, prima a capo dei Greci, poi sola, vinse gli invasori. Nei tempi successivi vi furono spaventosi terremoti e cataclismi che in un sol giorno inghiottirono le armate e fecero inabissare l'isola.
Oggi pare accertato che il meraviglioso mondo di Platone è esistito solo nella sua fantasia anche se studiosi e scienziati hanno identificato l'Atlantide di volta in volta con terre realmente esistenti il cui sprofondamento sarebbe avvenuto gradualmente. Al mito dell'Atlantide furono ispirate parecchie opere letterarie fra cui la Nuova Atlantide di Francesco Bacone; Atland eller Manbeim (1679-1702) dello svedese Olaf Rudbeck, dove si identifica la Svezia con l'Atlantide di Platone; l'Atlantida (1878) del catalano Jacinto Verdaguer y Santaló,
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